• Comune di San Vittore

    Comune di San Vittore

  • Alpe di Mem

    Alpe di Mem

  • palazzo scolastico

    palazzo scolastico

Amministrazione

 Nome Cognome Funzione e contatto
 Roberto  Frizzo

Segretario comunale
Telefono: 091 827 11 71
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 Alessia  Tamò

Vicesegretaria comunale
Telefono: 091 827 11 71

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 Gabriele   Fieni 

Impiegato amministrativo
Telefono: 091 827 11 71

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Emanuele  Neve

Forestale
Cellulare: 079 410 17 69

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Flavio  Braguglia

Usciere comunale
Telefono (picchetto): 079 787 31 88

Ivo  Pellandini Operaio comunale
Telefono (picchetto): 079 787 31 88

 

 

 

 


 

 

 

 

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Assemblea Comunale

L’Assemblea comunale è l’organo supremo del Comune. In essa i cittadini aventi diritto di voto esercitano i diritti loro spettanti in questioni comunali.
Il diritto di voto in affari comunali spetta a tutte le persone di cittadinanza svizzera che hanno la capacità di voto e sono domiciliate nel comune. Il termine decorre dal giorno in cui è stato depositato l’atto d’origine.

      Competenze:

  1. L’emanazione e la modifica dello statuto comunale e delle leggi, ordinanze e regolamenti comunali aventi carattere di obbligatorietà generale;
  2. la nomina dei delegati del comune negli enti di diritto pubblico di cui il comune è parte, salvo quelli di competenza municipale, come pure la nomina degli elettori del Tribunale distrettuale (Centena).
  3. la designazione della commissione edilizia e delle commissioni con compiti straordinari.
  4. la designazione di tecnici, periti e consulenti, il cui onorario  presumibile, ad opera completata, può superare la somma di Fr. 10’000.--, anche su più anni.
  5. l’approvazione del preventivo e del consuntivo comunali e la determinazione del tasso dell’imposta comunale.
  6. l’approvazione delle spese non previste nel preventivo che sorpassano le competenze finanziarie del Municipio;
  7. l’autorizzazione della compera, della vendita e della costituzione in pegno di proprietà fondiarie, la concessione di servitù prediali, di oneri fondiari e di diritti d’acqua, riservati i diritti del Comune patriziale;
  8. la decisione sulla promozione di processi, la stipulazione di arbitrati e transazioni se il valore controverso, compreso le spese presumibili, supera la somma di Fr. 2’000.--;
  9. l’accensione di nuovi prestiti e la prestazione di fideiussioni;
  10. la decisione sulla collaborazione con altri Comuni, corporazioni e organizzazioni regionali;
  11. la concessione dei prestiti, se questi superano la competenza del Municipio e non rientrano nel quadro delle norme di utilizzazione di fondi finanziari incombenti alle competenti autorità.

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Storia

Origine del nome e dello stemma comunale

438px San Vittore wappen.svg c24d6Il paese ebbe il nome che porta con l'avvento del cristianesimo in valle. San Vittore Mauro, martirizzato a Milano sotto l'imperatore Diocleziano (289-291), era un fatto certamente noto alle milizie romane e senza dubbio furono loro a proporre il martire a patrono del paese, onorando così la sua memoria.
Sullo stemma del paese perciò non poteva mancare il santo soldato affiancato al patrono San Giovanni Battista: così una volta e così ai nostri giorni. L'araldica moderna ha stilizzato lo stemma raffigurando la spada del martire con la croce e il nastro del Santo incrociati su sfondo rosso.

San Vittore

Comune GR, circolo Roveredo, distretto Moesa, sulla sponda destra del fiume Moesa; (1168: sancto Victore). Ultimo villaggio a meridione della Mesolcina, confina con il comune di Lumino (TI), in particolare con la frazione di Monticello. Popolazione: 465 abitanti nel 1826, 594 nel 1850, 517 nel 1900, 468 nel 1950, 666 nel 1970, 555 nel 1980, 657 nel 2000.

Il comune fece parte della Squadra e Vicariato di Roveredo e fino al 1646 formò il comune generale di Roveredo e S. Vittore; in seguito venne effettuata la divisione dei boschi e degli alpeggi comuni. La chiesa collegiata dei SS. Giovanni e Vittore fu sede dal 1219 al 1885 dell'omonimo capitolo, fondato da Enrico de Sacco. Eretta nel 1491-98 su una precedente costruzione, la chiesa fu innalzata nel 1711-13 e restaurata nel 1931 e negli anni 1985-87. La torre di Pala, documentata nel 1265 e forse parte di una più ampia costruzione abitativa, venne costruita dai de Sacco.

La Rotonda e cappella di S. Lucio risale all'VIII-IX sec. ed è, insieme alla chiesa di S. Carpoforo di Mesocco, il più antico edificio ecclesiastico della Mesolcina; la campana è dell'inizio del XIII secolo. Negli anni 1980-90 la costruzione è stata completamente restaurata. Il comune è inoltre caratterizzato da alcune notevoli abitazioni di famiglie patrizie: tra queste, la Casa del Gerb, del XVII secolo, il palazzo Togni, la Casa Romagnoli. Il palazzo Viscardi, opera di Bartolomeo Viscardi (1548), ampliato e rimodernato nel XVIII secolo da Giovanni Antonio Viscardi, è dal 1949 sede del Museo moesano. Dalla metà del XVI alla metà del XVIII secolo il comune diede i natali a numerosi architetti e stuccatori attivi specialmente in Germania e in Austria (vedi Magistri). L'agricoltura e l'allevamento del bestiame sono attività ancora oggi praticate; particolarmente sviluppata è la coltivazione della vite. Nella piana tra la strada cantonale e il tracciato della A13 sono sorte diverse industrie (negli anni 1950-60 fu attiva l'acciaieria Valmoesa, associatasi nel 1968 alla Monteforno di Bodio); vi è pure un eliporto. Noti sono anche i grotti, a sud del villaggio.

Estratto dal Dizionario Storico della Svizzera (http://www.dhs.ch/)

Monticello

Frazione meridionale (ca. 50 abitanti nel 1990) del comune di San Vittore (GR), posto su una collina al confine con il comune di Lumino; (1462: Montexelo). Si tratta di una zona prettamente rurale con vigneti, collegata ai comuni limitrofi solo da una strada secondaria. Nei secoli passati, già a partire dal XV secolo, fu zona di grandi contestazioni confinarie tra il contado di Bellinzona e la Mesolcina. La chiesetta della Madonna della Neve, menzionata nel 1513 e ampliata nel XVII secolo, è stata restaurata tra il 1960 e il 1982. Monticello è il luogo di origine dello stuccatore Alberto Camessina e dell'architetto Giacomo Angelini.

Estratto dal Dizionario Storico della Svizzera (www.dhs.ch)

Bibliografia:
R. Boldini, «Il vino di Monticello già pregiato nel 1462», in QGI, 1977, 95-103
C. Santi, «Per la storia dei confini tra Monticello e Lumino», in La Voce delle Valli, n. 38, 1984

I Magistri Moesani

I Magistri Moesani

Un fenomeno del tutto particolare è stato quello dei Magistri. Per Magistri si intendono gli architetti, stuccatori, muratori, pittori che dalla Mesolcina e dalla Calanca partivano alla volta della Baviera, Polonia, Austria, tra il 1500 e il 1700 per costruire chiese e palazzi in stile barocco. Il Museo Moesano ospita una mostra permanente su questa importante emigrazione. Importante non solo per il numero di conterranei che si recavano al nord delle Alpi ma soprattutto per la grandezza delle opere che seppero produrre in terra straniera.

Alcuni fra i maggiori Magistri:

  • Andreoli Giovanni, 1606 scuoltore;
  • Andreoli Pietro, che lavorò al palazzo Vescovile di Coira;
  • Andreoli Gerolamo, stuccatore, lavorò a Norimberga e a Eichstätt;
  • Andreota Pietro, nel 1621 a San Gallo;
  • Andreota Giulio, 1664 pittore, dipinse il quadro "La Sacra Famiglia" di Monticello;
  • Camessina Battista (casato di Monticello), dipinse S. Antonio col Bambino Gesù nella chiesa di Monticello;
  • Camessina Giovanni Battista (1642-1724), architetto, attivo in Germania;
  • Camessina Alberto (1675-1756), grande stuccatore;
  • Canta Giovanni Battista, 1683, architetto in Germania;
  • Maffioli Gian Giacomo, capomastro di Corte a Freising;
  • Maffioli Antonio, pittore;
  • Viscardi Bartolomeo, elaborò i piani della chiesa di Monticello;
  • Viscardi Antonio, stuccatore;
  • Viscardi Vittore, mastro delle fontane;
  • Viscardi Giov. Antonio, alla corte di Baviera;

Chiese e cappelle

Chiesa santi Vittore e Giovanni Battista

IMG 20181124 WA0005 4cce5                   Colleggiata vista dalla strada principale11 1ae6c

La costruzione viene citata per la prima volta in documenti storici risalenti al 1219.
 Dopo la fondazione del Capitolo di San Vittore da parte di Enrico de Sacco, la cappella già esistente di San Giovanni divenne chiesa parrocchiale.
I canonici assegnati alla Collegiata, divenuta chiesa madre della Mesolcina e della Calanca, avevano il compito di celebrare le funzioni religiose in tutta la regione. Nel 1498 venne costruito il portale principale. Nel 1512 vennero ricostruite le coperture delle navate laterali, mentre nel 1713 venne rialzata quella centrale. Il campanile risale al XIII secolo.
La chiesa si presenta con una pianta a tre navate, sovrastate da una copertura a volta.
Nel 1931è stato fatto un restauro interno, sotto la guida dell'arch. Adolfo Gaudy, vennero modificate alcune finestre, un restauro agli affreschi, sostituite le vetrate ottocentesche con quelle nuove di Augusto Wanner. 
Ultimo restauri importanti quelli del 1983 (esterno) e del 1985-1987 all'interno, seguiti dall'arch. Fernando Albertini e dal restauratore Jörg Joos.

 

Chiesa della Madonna della Neve (Monticello)

PB131352 faf0d                            PB131352 faf0d 
La chiesa è dedicata alla Madonna della Neve.  Patronale celebrata in occasione della candelora (purificazione di Maria - 2 febbraio) e si benedicono i ceri rituali. La cerimonia venne spostata dal 5 agosto, probabilmente gli uomini in quel periodo si trovavano sui monti o fuori paese per lavoro.
I documenti nell'archivio parrocchiale attesta la consacrazione della chiesa il 1. dicembre 1513. L'ampliamento della cappela orientata da nord a sud cominciò nel 1621 e durò fino oltre la metà di quel secolo, come attesta la data 1657 sopra la porta d'entrata. Il campanile è stato aggiunto solo in principio del XIX sec. 

Cappella Santa Croce

P9081268 5c0ba                            P9081268 5c0ba
La Cappella di Santa Croce è sita in mezzo ai prati in campagna. La tradizione vuole che nel 1583 si incontrassero qui i maggiorenti della Valle con il visitatore apostolico San Carlo Borromeo, proveniente da Bellinzona.
La forma attuale risale al 1683, data che si legge sopra le due entrate. Vi è una navata unica rettangolare, con il soffitto piano, il coro quasi quadrato con volta a croce.

Cappella di San Lucio

Cappella San Lucio ac239
La Rotonda e cappella di S. Lucio risale all'VIII-IX sec. ed è, insieme alla chiesa di S. Carpoforo di Mesocco, il più antico edificio ecclesiastico della Mesolcina.  la campana è dell'inizio del XIII secolo. Dalle lesene crescono direttamente archetti ciechi. Il tetto è conico.                                                                                                                             Negli anni 1980-90 la costruzione è stata completamenterestaurata. Durante gli stessi furono messi in luce gli affreschi ai lati della porta di entrata

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Storia della valle Mesolcina e Calanca redatta da Gerry Mottis

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Monticello

Frazione meridionale (ca. 50 abitanti nel 1990) del comune di San Vittore (GR), posto su una collina al confine con il comune di Lumino; (1462: Montexelo). Si tratta di una zona prettamente rurale con vigneti, collegata ai comuni limitrofi solo da una strada secondaria. Nei secoli passati, già a partire dal XV secolo, fu zona di grandi contestazioni confinarie tra il contado di Bellinzona e la Mesolcina. La chiesetta della Madonna della Neve, menzionata nel 1513 e ampliata nel XVII secolo, è stata restaurata tra il 1960 e il 1982. Monticello è il luogo di origine dello stuccatore Alberto Camessina e dell'architetto Giacomo Angelini.

Estratto dal Dizionario Storico della Svizzera (www.dhs.ch)

Bibliografia:
R. Boldini, «Il vino di Monticello già pregiato nel 1462», in QGI, 1977, 95-103
C. Santi, «Per la storia dei confini tra Monticello e Lumino», in La Voce delle Valli, n. 38, 1984

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I Magistri Moesani

Un fenomeno del tutto particolare è stato quello dei Magistri. Per Magistri si intendono gli architetti, stuccatori, muratori, pittori che dalla Mesolcina e dalla Calanca partivano alla volta della Baviera, Polonia, Austria, tra il 1500 e il 1700 per costruire chiese e palazzi in stile barocco. Il Museo Moesano ospita una mostra permanente su questa importante emigrazione. Importante non solo per il numero di conterranei che si recavano al nord delle Alpi ma soprattutto per la grandezza delle opere che seppero produrre in terra straniera.

Alcuni fra i maggiori Magistri:

  • Andreoli Giovanni, 1606 scuoltore;
  • Andreoli Pietro, che lavorò al palazzo Vescovile di Coira;
  • Andreoli Gerolamo, stuccatore, lavorò a Norimberga e a Eichstätt;
  • Andreota Pietro, nel 1621 a San Gallo;
  • Andreota Giulio, 1664 pittore, dipinse il quadro "La Sacra Famiglia" di Monticello;
  • Camessina Battista (casato di Monticello), dipinse S. Antonio col Bambino Gesù nella chiesa di Monticello;
  • Camessina Giovanni Battista (1642-1724), architetto, attivo in Germania;
  • Camessina Alberto (1675-1756), grande stuccatore;
  • Canta Giovanni Battista, 1683, architetto in Germania;
  • Maffioli Gian Giacomo, capomastro di Corte a Freising;
  • Maffioli Antonio, pittore;
  • Viscardi Bartolomeo, elaborò i piani della chiesa di Monticello;
  • Viscardi Antonio, stuccatore;
  • Viscardi Vittore, mastro delle fontane;
  • Viscardi Giov. Antonio, alla corte di Baviera;

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Chiese e cappelle

Chiesa santi Vittore e Giovanni Battista

IMG 20181124 WA0005 4cce5                   Colleggiata vista dalla strada principale11 1ae6c

La costruzione viene citata per la prima volta in documenti storici risalenti al 1219.
 Dopo la fondazione del Capitolo di San Vittore da parte di Enrico de Sacco, la cappella già esistente di San Giovanni divenne chiesa parrocchiale.
I canonici assegnati alla Collegiata, divenuta chiesa madre della Mesolcina e della Calanca, avevano il compito di celebrare le funzioni religiose in tutta la regione. Nel 1498 venne costruito il portale principale. Nel 1512 vennero ricostruite le coperture delle navate laterali, mentre nel 1713 venne rialzata quella centrale. Il campanile risale al XIII secolo.
La chiesa si presenta con una pianta a tre navate, sovrastate da una copertura a volta.
Nel 1931è stato fatto un restauro interno, sotto la guida dell'arch. Adolfo Gaudy, vennero modificate alcune finestre, un restauro agli affreschi, sostituite le vetrate ottocentesche con quelle nuove di Augusto Wanner. 
Ultimo restauri importanti quelli del 1983 (esterno) e del 1985-1987 all'interno, seguiti dall'arch. Fernando Albertini e dal restauratore Jörg Joos.

 

Chiesa della Madonna della Neve (Monticello)

PB131352 faf0d                            PB131352 faf0d 
La chiesa è dedicata alla Madonna della Neve.  Patronale celebrata in occasione della candelora (purificazione di Maria - 2 febbraio) e si benedicono i ceri rituali. La cerimonia venne spostata dal 5 agosto, probabilmente gli uomini in quel periodo si trovavano sui monti o fuori paese per lavoro.
I documenti nell'archivio parrocchiale attesta la consacrazione della chiesa il 1. dicembre 1513. L'ampliamento della cappela orientata da nord a sud cominciò nel 1621 e durò fino oltre la metà di quel secolo, come attesta la data 1657 sopra la porta d'entrata. Il campanile è stato aggiunto solo in principio del XIX sec. 

Cappella Santa Croce

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La Cappella di Santa Croce è sita in mezzo ai prati in campagna. La tradizione vuole che nel 1583 si incontrassero qui i maggiorenti della Valle con il visitatore apostolico San Carlo Borromeo, proveniente da Bellinzona.
La forma attuale risale al 1683, data che si legge sopra le due entrate. Vi è una navata unica rettangolare, con il soffitto piano, il coro quasi quadrato con volta a croce.

Cappella di San Lucio

Cappella San Lucio ac239
La Rotonda e cappella di S. Lucio risale all'VIII-IX sec. ed è, insieme alla chiesa di S. Carpoforo di Mesocco, il più antico edificio ecclesiastico della Mesolcina.  la campana è dell'inizio del XIII secolo. Dalle lesene crescono direttamente archetti ciechi. Il tetto è conico.                                                                                                                             Negli anni 1980-90 la costruzione è stata completamenterestaurata. Durante gli stessi furono messi in luce gli affreschi ai lati della porta di entrata

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Origine del nome e dello stemma comunale

438px San Vittore wappen.svg c24d6Il paese ebbe il nome che porta con l'avvento del cristianesimo in valle. San Vittore Mauro, martirizzato a Milano sotto l'imperatore Diocleziano (289-291), era un fatto certamente noto alle milizie romane e senza dubbio furono loro a proporre il martire a patrono del paese, onorando così la sua memoria.
Sullo stemma del paese perciò non poteva mancare il santo soldato affiancato al patrono San Giovanni Battista: così una volta e così ai nostri giorni. L'araldica moderna ha stilizzato lo stemma raffigurando la spada del martire con la croce e il nastro del Santo incrociati su sfondo rosso.

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San Vittore

Comune GR, circolo Roveredo, distretto Moesa, sulla sponda destra del fiume Moesa; (1168: sancto Victore). Ultimo villaggio a meridione della Mesolcina, confina con il comune di Lumino (TI), in particolare con la frazione di Monticello. Popolazione: 465 abitanti nel 1826, 594 nel 1850, 517 nel 1900, 468 nel 1950, 666 nel 1970, 555 nel 1980, 657 nel 2000.

Il comune fece parte della Squadra e Vicariato di Roveredo e fino al 1646 formò il comune generale di Roveredo e S. Vittore; in seguito venne effettuata la divisione dei boschi e degli alpeggi comuni. La chiesa collegiata dei SS. Giovanni e Vittore fu sede dal 1219 al 1885 dell'omonimo capitolo, fondato da Enrico de Sacco. Eretta nel 1491-98 su una precedente costruzione, la chiesa fu innalzata nel 1711-13 e restaurata nel 1931 e negli anni 1985-87. La torre di Pala, documentata nel 1265 e forse parte di una più ampia costruzione abitativa, venne costruita dai de Sacco.

La Rotonda e cappella di S. Lucio risale all'VIII-IX sec. ed è, insieme alla chiesa di S. Carpoforo di Mesocco, il più antico edificio ecclesiastico della Mesolcina; la campana è dell'inizio del XIII secolo. Negli anni 1980-90 la costruzione è stata completamente restaurata. Il comune è inoltre caratterizzato da alcune notevoli abitazioni di famiglie patrizie: tra queste, la Casa del Gerb, del XVII secolo, il palazzo Togni, la Casa Romagnoli. Il palazzo Viscardi, opera di Bartolomeo Viscardi (1548), ampliato e rimodernato nel XVIII secolo da Giovanni Antonio Viscardi, è dal 1949 sede del Museo moesano. Dalla metà del XVI alla metà del XVIII secolo il comune diede i natali a numerosi architetti e stuccatori attivi specialmente in Germania e in Austria (vedi Magistri). L'agricoltura e l'allevamento del bestiame sono attività ancora oggi praticate; particolarmente sviluppata è la coltivazione della vite. Nella piana tra la strada cantonale e il tracciato della A13 sono sorte diverse industrie (negli anni 1950-60 fu attiva l'acciaieria Valmoesa, associatasi nel 1968 alla Monteforno di Bodio); vi è pure un eliporto. Noti sono anche i grotti, a sud del villaggio.

Estratto dal Dizionario Storico della Svizzera (http://www.dhs.ch/)

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Albo comunale

Svuotamento bacino Roggiasca

Elettricità Industriale SA procederà allo svuotamento del bacino Roggiasca i giorni: giovedì 14 e venerdì 15 novembre 2024.

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Giornalino di Natale

Come da tradizione a Natale verrà distribuito a tutti i cittadini di San Vittore l'annuario che riassume gli eventi, le novità, i dati, le notizie di interesse...

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Elezione autorità comunali quadriennio 2025-2028 - Elezione tacita municipali

Il Municipio, nella seduta del 29 ottobre 2024, dichiara tacitamente eletti alla carica di: Municipali: - Duzzi Manrico
- Paganetti Paolo
- Pizzetti...

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Elezione autorità comunali quadriennio 2025-2028 - Inoltro liste

Il Municipio, considerato che non sono state inoltrate liste dei candidati per l'elezione di: 2 (due) municipali
2 (due) supplenti municipali
3 (tre)...

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DC 10/24 Sapa Prodotti Plastici Sagl - Innalzamento muro

Il Municipio di San Vittore pubblica la seguente domanda di costruzione: Sapa Prodotti Plastici Sagl - Innalzamento muro, NA 185 e diritto di superficie no. 1149,...

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Elezione autorità comunali quadriennio 2025-2028

Il Municipio rende noto che per l'elezione delle autorità comunali quadriennio 2025-2028 sono pervenute in tempo utile le seguenti liste: Municipali: - Duzzi...

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Convocazione Assemblea comunale straordinaria 28.10.2024

L'Assemblea del Comune politico di San Vittore è convocata in via straordinaria lunedì 28 ottobre 2024 alle ore 20:00 nella palestra comunale.

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Eco del monte

Appari! grido, Appari! alla montagna,
che senza fine lungo i giorni e il tempo
da me volge lo sguardo e resta sola.
Appari! la montagna mi risponde...
E questa voce non è ancora spenta
che già torna invincibile il silenzio
e l’orma antica pasce sulle rocce.

Remo Fasani

Il Comune

Servizi e Atti

clemente maria a marca 130 a4b44

Clemente Maria a Marca, di Soazza
(1764 - 1819)

Podestà di Teglio e governatore della Valtellina. Deputato alla Dieta generale a Berna, presidente del Gran Consiglio e membro del governo grigionese, presidente del tribunale d'appello. Protesse il soggiorno di Ugo Foscolo a Roveredo. Commerciante di legname e promotore del nuovo collegamento stradale da Bellinzona a Coira attraverso il San Bernardino.

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